skip to Main Content

Dolce concentrazione.

L’annata si fa bella e si concentra sulla dolcezza.
L’inverno appare, come suo solito, nudo nella sua miracolosa combinazione, singolare e irripetibile, che ogni anno porta con sé; un massimo di concentrazione di eventi naturali manifestati nella linea dell’abbandono che si spoglia di tutto, mostrando l’eleganza di un volto asciutto, rugoso e mai brutto.

L’inverno 2015 è disciplinato e prosegue indisturbato fino ai primi giorni di gennaio, quando si fa pungente, raggiungendo punte di freddo che segnano anche temperature di – 5 gradi.

Il processo dell’annata è rassicurante e porta con sé i cromosomi della bellezza dei vigneti, colonna verticale su cui fanno affidamento le fioriture, su cui si concentrano le maturazioni dei frutti, risaltando il risultato della fecondità della terra e del costante lavoro dell’uomo, fino a raccogliersi nelle mani della vendemmia.

La bellezza verticale sarà l’esperienza sublimale dell’assaggio del vino delle vigne Melo, Anfiteatro, Ciliegio,Orniello, e delle altre madri dell’uva che coltiviamo al podere.
La primavera bussa alla porta del podere e lo fa con lacrime di pioggia, portando immagini simili a fontane di luce che costellano il microcosmo del podere, che beve il nettare del cielo, a favore delle sue riserve idriche.
Le precipitazioni persistono fino all’inizio dell’estate, facendo compagnia anche ai giorni di fioritura, che si svelano profumati nella vigna anfiteatro il giorno 23 maggio e nella vigna melo due giorni più tardi.

Questo fenomeno contribuisce significativamente al proficuo sviluppo vegetativo, che si dimostra favorevole alla futura maturazione.
La natura cambia stadio, non stato, è come una farfalla.

Bruca nello strisciante inverno per cambiare stadio in primavera, fino a raggiungere lo stadio del grappolo colorato di frutti.
Ogni anno la natura al podere si trasforma come una farfalla; ogni anno ha i suoi colori e la sua personalità.
Questa annata è ricordata per la sua dolce concentrazione.

L’uscio dell’estate non cigola i suoni della pioggia; si apre deciso con i suoi ingredienti naturali, il caldo e l’asciutto.
L’estate è ideale e fa star bene tutti i vigneti, che quest’anno non soffrono.

Grazie a queste condizioni climatiche, alla gestione oculata della parete vegetativa e alle buone riserve idriche accumulate in primavera, lo sviluppo delle vigne procede con regolarità matematica, a favore di un ottimo accumulo di sostanze nobili.

“La natura è un libro scritto in caratteri matematici”, ebbe a dire lo scienziato toscano Galileo Galilei; al podere la natura è il libro che studiamo con più cura e attenzione, misurando ogni riga del suo avvenire.
La stagione procede mentre la pioggia sta a riposo per lungo tempo, inoltrandosi fino a fine luglio.

Questo aspetto del clima crea una finestra temporale, che porta uno stress favorevole alle piante dei vigneti financo alla sintesi di sostanze nobili nei suoi acini.

Il mese del leone, agosto, non ruggisce come suo solito, anzi, si veste con lo stile che a noi piace chiamare “settembrino”.
La caratteristica dell’agosto settembrino è quella di un progressivo abbassamento delle temperature per via di buone precipitazioni, che rilassano lo stress accumulato dai vigneti e permettono il ristoro, come quello di una doccia dopo uno duro lavoro.

A settembre si esaltano le condizioni climatiche che specializzano questa zona e sono protagoniste di un fattore differenziante dei nostri vigneti: il fattor delle escursioni termiche giorno e notte, sempre accompagnate da un piacevole vento.

In questo mese di settembre l’escursione termica è ottima e più favorevole del previsto.
Di giorno si raggiungono temperature massime fino a trenta gradi.
Mentre, di notte, si registrano temperature medie intorno ai 15 gradi.
Il fattore di “inversione termica” nelle ore notturne ha favorito una buona maturazione di tutte le uve, che raggiungono la loro pienezza prima della fine di settembre.

Quest’anno si celebra un avvenimento speciale, figlio di tanti anni di dedizione, cura e passione.
Per la prima volta il Petrucci, il nostro magnifico, nasce da due madri prosperose e premurose; vigna Melo e vigna Anfiteatro.
La novità non sta tanto nel raccolto separato, in quanto da sempre si eseguono due distinte vendemmie.
Le due vigne, da tempo, sono già gli assoluti protagonisti del grande vino Petrucci ma il 2015 segna un passaggio epocale in quanto le due vigne diventano un’unica ed inimitabile espressione di se stessi.

Nella vigna Anfiteatro la vendemmia avviene il 27 settembre, mentre nel vigneto Melo il 30 settembre.

La stagione termina qui, ricordando gli eventi che l’hanno favorita, la vogliamo riassumere con queste parole:
“Il vino è già concentrato nell’uva, a noi spetta trasformarlo con cura fino alla dolcezza della mescita finale.”

Vi salutiamo con un pensiero concertato di Plinio il Vecchio, nato a Como nell’anno 23 d.C., naturalista, comandante militare e governatore provinciale dell’impero romano:
“Due sono i liquidi più graditi al corpo umano: all’interno il vino, all’esterno l’olio”

Back To Top